Ripristino orari da estivi a invernali

Frasi sulle novità

Video tutorial:

Dopo aver visto a cosa serve l’orario SUPERFLEX, dal 24 agosto 2021 è possibile ricostruire una configurazione oraria dalla consultazione di timbrature eseguite in un periodo antecedente.

Per esempio, se siamo a settembre e vogliamo ripristinare l’orario invernale di un utente, possiamo ricostruire tale orario ricalcando le timbrature presenti nel nostro archivio in un mese in cui l’orario definito era di tipo invernale. Marzo per esempio.

Andiamo in profilo utente e selezioniamo la configurazione dell’orario SUPERFLEX.

Per costruire un profilo superflex da una serie di timbrature indietro nel tempo premiamo nell’apposito tasto “Copia profilo da altra settimana”.

Apparirà un popup menu con un calendario che chiederà di selezionare la settimana da prendere come esempio:

Una volta selezionata, dando conferma verrà creato un profilo superflex che ricalcherà quello della settimana selezionata.

Ricordate di controllare la correttezza delle informazioni riportate e poi dare la conferma.

Dalla prossima timbratura, l’utente seguirà il nuovo orario assegnato.

Centro analisi dati

CENTRO ANALISI DATI

Da poco è apparso questo curioso bottone sulla pagina operativa di CLOe:

menu_principale

In questa sezione troveremo le funzioni che andavano ad analizzare i tempi di lavoro e i tempi di straordinario che già conoscevamo (si chiamava “REPORTS” inizialmente). Troveremo anche delle funzioni aggiunte, suggerite da Fabrizio Mazzer – IC Conegliano 2, che visualizzano ed analizzano gli indirizzi IP dai quali sono avvenute le timbrature e anche i Browser e i computer dai quali le timbrature stesse sono state fatte.

Ma come mai lo sviluppo di questa sezione?

Iniziamo da “cos’è un indirizzo IP”:

Un indirizzo IP (dall’inglese Internet Protocol address) – in informatica e nelle telecomunicazioni – è un’etichetta numerica che identifica univocamente un dispositivo detto host collegato a una rete informatica che utilizza l’Internet Protocol come protocollo di rete.

Viene assegnato a una interfaccia (ad esempio una scheda di rete) che identifica l’host di rete, che può essere un personal computer, un palmare, un tablet, uno smartphone, un router, o anche un elettrodomestico.

In poche parole, qualsiasi macchina effettui un accesso ad Internet si vedrà assegnato un codice identificativo univoco, e qualsiasi macchina avrà nella scheda di rete alcune proprie caratteristiche che comunicherà durante la navigazione.

Ecco, da oggi rendiamo questi dati visibili agli amministratori, per aumentare l’efficienza nel campo della sicurezza.

Teniamo anche a precisare che questo sviluppo fa parte dell’evoluzione di CLOe: man mano crescono le richieste si valuta la possibilità di inserire delle funzionalità nuove. Questo garantisce che il software sia Vostro, cioè in parte ideato da Voi e “confezionato” su misura, oltre che a mantenersi nel miglior standard Low Cost.

Vediamo però ora il senso e la storia di queste nuove funzioni: con una azienda in particolare che utilizza CLOe si era discusso sul fatto che il codice univoco dei badge fosse in qualche modo reperibile. Certo che è reperibile. Basta acquistare un lettore RFID e trascriversi il codice anche comodamente da casa. Però non tutti gli utenti sapevano che questo problema era già stato affrontato e risolto dalla Digital Horizon registrando l’indirizzo IP al momento della timbratura e anche le informazioni aggiuntive riguardo il computer ed il browser attraverso il quale la timbratura viene effettuata. Ora abbiamo deciso di offrire un pannello attraverso il quale poter consultare questi dati.

schermata-2019-07-24-alle-10-37-26La prima funzionalità si chiama Elenco IP timbrature. Restituisce un elenco, in base ai parametri di ricerca, di timbrature con relativo indirizzo IP e dati sul browser da dove l’utente ha timbrato. (vedi foto sotto). La seconda fornisce una statistica sui cambiamenti degli indirizzi IP assegnati ad ogni plesso nell’arco di tempo richiesto. E’ un po’ come googleMaps che rileva le deviazioni del traffico in base a dove viaggiano gli utenti. Ecco. CLOe qui rileva attraverso le timbrature effettuate i cambiamenti degli IP.

In questo modo è facile trovare delle eventuali anomalie sulle timbrature nel caso qualche “furbetto” avesse identificato il proprio codice univoco del badge.

Detto questo, Digital Horizon che lavora per aiutare sia gli Amministratori di CLOe che gli Utenti non mette in dubbio l’onestà delle persone. Preferisce utilizzare queste informazioni come “deterrente” per eventuali “atti gogliardici” che potrebbero balenare a qualcuno in strani momenti della vita, che accompagnano tutti noi.

A voi due schermate di esempio.

schermata-cambiamento-ip

Sopra: il cambiamento degli indirizzi IP nel tempo. L’inserimento manuale non riporta l’indirizzo IP, ma viene effettuato esclusivamente dall’amministratore.

Sotto un esempio di informazioni riguardanti la macchina (in questo caso utilizza un browser Mozilla per un Linux ARM – quindi un Raspberry, il terminale di CLOe, nel nostro caso). Inoltre segnala che l’utente “nome e cognome” che ha timbrato da questa macchina aveva l’indirizzo IP 89.96.102.23

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A presto e tenetevi aggiornati attraverso il sito ufficiale www.cloetime.it guardando ogni tanto la sezione “ultimi articoli” in basso nella homepage.

Un abbraccio.

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